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Appendice 2.
Nuovo Mercato Testaccio (Roma) e fornaci di Marina di Città Sant’Angelo (PE).
Anfore adriatiche. Petrografia

di

con Roberto Cabella e Michele Piazza

Sono note le difficoltà negli studi archeometrici sulle anfore adriatiche, dovute ad un insieme di fattori limitanti (Cabella et al. 2008, Maritan et al. 2019, Miše & Quinn 2022). Tra questi, i principali sono tre:

a) la diffusione e il conseguente utilizzo, in gran parte del bacino adriatico, di materie prime simili e “generiche”, principalmente marne sensu lato di età meso-cenozoica (Conti et al. 2020), depurate naturalmente e solitamente prive o povere di elementi petrografici diagnostici per la provenienza; infatti, le inclusioni sono in genere di piccole dimensioni e costituite essenzialmente da quarzo, calcari e fossili, talora associate a noduli limonitici – “Terra rossa” – che, quando frequenti e di dimensioni grossolane, sono stati spesso erroneamente interpretati come chamotte; inoltre, tali impasti fini rendono particolarmente difficoltoso lo studio petrografico rispetto a quello chimico;

b) la scarsità di rinvenimenti di siti produttivi e, ancor più, di caratterizzazioni archeometriche delle produzioni (scarti di fornace);

c) l’assenza di indagini a grande scala sulle produzioni adriatiche, condotte con un approccio integrato archeologico e archeometrico (petrografico e chimico), le uniche che potrebbero fornire risultati significativi; d’altra parte, anche il numero di studi archeometrici puntuali finora condotti non è elevato, anche a causa dei risultati non del tutto soddisfacenti raggiunti dai primi tentativi.

Tenendo conto di questi presupposti, sono stati comunque selezionati per l’analisi in sezione sottile al microscopio polarizzatore 32 campioni di anfore, principalmente del tipo Dressel 6A, rinvenute al Nuovo Mercato Testaccio, in seguito all’osservazione preliminare dell’intero contesto tramite lentino 10X e microscopio stereoscopico. I campioni, scelti in stretta collaborazione con Lucilla D’Alessandro, sono per la maggior parte rappresentativi di insiemi più numerosi con simili caratteristiche macroscopiche di impasto e/o tipologiche ed epigrafiche, ma in alcuni casi appartengono anche a singole anfore problematiche e/o con caratteristiche tipologiche o di impasto peculiari.

Sono stati inoltre presi in esame, per uno studio comparativo, 11 campioni ceramici di varie categorie provenienti dalla fornace di Marina di Città Sant’Angelo (PE), prelevati da Lucilla D’Alessandro e forniti da Andrea Staffa, per verificare la validità dei confronti suggeriti dallo studio epigrafico e delle caratteristiche tipologiche di una parte delle anfore adriatiche del Nuovo Mercato Testaccio.

Come atteso, lo studio in sezione sottile non ha rivelato differenze particolarmente evidenti tra gli impasti, quasi tutti caratterizzati da una matrice principalmente carbonatica e inclusioni fini e generiche, talora associate a noduli di argilla ferrica o limonitici (Terra rossa) (Figg. 1-3). Tuttavia, prestando attenzione ad alcune caratteristiche secondarie (quali la percentuale di ossidi di ferro nella matrice, la frequenza e le dimensioni delle inclusioni, e la presenza accessoria o assenza di alcuni particolari componenti, come ad esempio quelli di origine vulcanica o metamorfica) e tenendo conto delle indicazioni fornite dall’epigrafia e dalla tipologia, è stato possibile giungere alla distinzione (sebbene talora con un margine di incertezza) di sette gruppi tipologico-petrografici (uno dei quali predominante) e sei campioni isolati, anch’essi attribuiti per comodità a “gruppi” distinti. In effetti, le analisi hanno permesso di mettere in evidenza come talora tali raggruppamenti evidenzino alcune caratteristiche discriminanti a livello macroscopico (in termini di impasto, forma e/o bollo) e per questo motivo ad essi possano essere attribuite, senza bisogno di ulteriori analisi di laboratorio, molte delle anfore del Nuovo Mercato Testaccio non campionate. I gruppi riconosciuti, di seguito descritti, sono generalmente correlabili ad ateliers, centri o regioni di produzione differenti, anche se non ancora localizzabili con precisione nella maggior parte dei casi. Oltre a produzioni sicuramente adriatiche, sono stati individuati uno o due campioni di importazione da altre aree mediterranee. Si ribadisce il carattere preliminare di tale indagine, che necessiterà di ulteriori approfondimenti, con l’eventuale impiego anche di analisi chimiche.

[N.B.: Le ipotesi di provenienza derivano dall’integrazione tra dati archeologici e archeometrici. Le temperature di cottura indicate sono approssimative, stimate in base al grado di vetrificazione delle componenti argillose/fillosilicatiche e di conservazione delle componenti carbonatiche, tenendo conto che la calcite si dissocia a partire da 850 °C ca.; temperature basse: vetrificazione e dissociazione assenti; alte (>900 °C): matrice vetrificata, inclusioni carbonatiche dissociate].

Gruppo 1 (nn. 10287, 10288, 10289, 10290, 10291, 10292, 10298, 10302, 10664, 10665, 10667, 10668, 10670, 10677) (Fig. 1)

Matrice principalmente carbonatica. Inclusioni relativamente abbondanti, poco classate, di dimensioni fino a 0.4-0.5 mm (generalmente <0.2-0.3 mm), solitamente angolose, costituite da una componente metamorfica acida (quarzo, feldspati, miche e rari frammenti di gneiss, una subordinata componente carbonatica (frammenti di calcari micritici, talora fossiliferi, microfossili/foraminiferi, calcite), una scarsa componente effusiva (individui di clinopirosseno e occasionali sanidino, plagioclasio limpido, granato melanitico e frammenti di vulcaniti basaltiche o trachitiche alterate; nei due campioni nn. 10664 e 10667 tale componente è apparentemente assente) e rare selci; anfibolo, epidoto e granato incolore sono piccoli ed occasionali. Sono inoltre spesso presenti diversi noduli, anche millimetrici, di argilla ferrica ricca di scheletro mal mescolata all’impasto o limonitici (Terra rossa). Temperature di cottura medie o basse. Colore macroscopico giallo-arancio o, più raramente, giallo ocra, omogeneo in tutta la sezione trasversale (tranne nel n. 10667, schiarito verso la superficie). Spesso i noduli ferrici sono ben visibili ad occhio nudo.

Provenienza: la presenza nel gruppo 1 di molti dei campioni di riferimento dalla fornace di Città Sant’Angelo elimina ogni incertezza riguardo all’origine dei campioni dal Nuovo Mercato Testaccio ad essi associati. Si sottolinea la presenza caratterizzante, seppur accessoria (non aggiunta), di una componente effusiva alcalino-potassica piuttosto inattesa, in quanto sulle carte geologiche non sono segnalati complessi vulcanici affioranti nell’Adriatico centrale. In assenza sia dei dati epigrafici, sia dei confronti con gli scarti di fornace pescaresi, le ipotesi di provenienza sarebbero state piuttosto indirizzate verso le aree adriatiche meridionali, dove nelle argille costiere (e negli impasti di alcune produzioni ceramiche) si trovano (rare) inclusioni di natura effusiva correlate essenzialmente al complesso vulcanico del Vulture. Un’analisi bibliografica più approfondita, tuttavia, rivela la presenza nelle successioni stratigrafiche centro-appenniniche, anche della ragione pescarese, di livelli vulcanici (tephra), intercalati nelle successioni sedimentarie marine plio-pleistoceniche, alimentati dai complessi effusivi dell’Italia meridionale tirrenica (Bigazzi et al. 2000, Pizzi 2003 e bibliografia inclusa).

Gruppo 2 (nn. 10663, 10666, 10673; 10669?) (Fig. 1)

Matrice principalmente carbonatica. Inclusioni mediamente abbondanti, poco classate, di dimensioni fino a 0.3 mm (generalmente <0.2 mm), solitamente angolose, costituite da quarzo, calcari, microfossili, subordinati feldspati, miche, rare metamorfiti acide, selci e occasionale anfibolo. Sono inoltre presenti alcuni noduli di argilla ferrica di dimensioni fino a 0.7-1 mm. Temperature di cottura medie. Colore macroscopico giallo-arancio o giallo ocra.

Al gruppo 2 potrebbe essere dubitativamente attribuito anche lo scarto di fornace ipercotto n. 10669, di colore macroscopico giallo chiaro, che è però privo di noduli ferrici e mostra inclusioni di dimensioni fino a 0.5 mm. (In particolare, l’assenza di inclusioni vulcaniche visibili rende difficile un’attribuzione di questo campione al gruppo 1).

Provenienza: una sola anfora dal Nuovo Mercato Testaccio – già ascritta ad area piceno-meridionale su base epigrafica – è riferibile a questo gruppo, costituito prevalentemente da campioni appartenenti alla produzione della fornace di Marina di Città Sant’Angelo. È interessante segnalare la presenza nello stesso sito manifatturiero di due tipi di impasto relativamente diversi, quest’ultimo meno caratterizzato del precedente, forse legati a forni o momenti della produzione differenti e allo sfruttamento di diversi punti di approvvigionamento delle materie prime.

Gruppo 3 (nn. 10295, 10297, 10303, 10304, 10305) (Fig. 1)

Matrice carbonatica. Inclusioni mediamente abbondanti, relativamente grandi, poco classate, di dimensioni fino a 0.3-0.5 mm (principalmente <0.2 mm), costituite da elementi carbonatici (calcari, microfossili/foraminiferi, calcite), quarzo angoloso, subordinati feldspati e miche, scarsi frammenti di selce e metamorfiti acide e individui di anfibolo ed epidoto. Sono inoltre presenti rari frammenti di limonite e/o arenarie a matrice ferrica, di dimensioni fino a 0.5-0.8 mm. Temperature di cottura medie o basse. Colore macroscopico giallo-arancio, schiarito verso le superfici, ad eccezione del n. 10304, giallo ocra.

Provenienza: adriatica indeterminata.

Microfotografie (Nicols incrociati) di campioni rappresentativi dei gruppi 1-3 
(ca: calcare micritico; fe: nodulo limonitico; mi: mica; px: clinopirosseno; qz: quarzo; se: selce).
Fig. 1. Microfotografie (Nicols incrociati) di campioni rappresentativi dei gruppi 1-3 (ca: calcare micritico; fe: nodulo limonitico; mi: mica; px: clinopirosseno; qz: quarzo; se: selce).

Gruppo 4 (nn. 10294, 10296, 10299, 10300, 10301) (Fig. 2)

Matrice carbonatica. Inclusioni mediamente abbondanti, poco classate, di dimensioni fino a 0.3-0.4 mm (principalmente <0.2 mm), costituite da elementi carbonatici (calcari, microfossili/foraminiferi, calcite), quarzo angoloso, subordinate miche, feldspati, scarse selci e metamorfiti acide e occasionali anfibolo, epidoto e granato incolore. Nel n. 10299 sono presenti numerosi noduli e bande di argilla ferrica ricca di scheletro (Terra rossa), anche millimetrici e visibili ad occhio nudo. Negli altri campioni i noduli argillosi, limonitici o arenacei sono sempre presenti, ma rari e generalmente di dimensioni minori. Temperature di cottura medie o medio-alte. Colore macroscopico giallo-nocciola o giallo-arancio.

Il gruppo è parzialmente confrontabile con il gruppo 3 o, comunque, poco distinguibile da quest’ultimo (è possibile, inoltre, che alcune delle differenze dipendano da diverse condizioni di cottura subite da impasti in origine ancora più vicini)

Provenienza: adriatica indeterminata.

Gruppo 5 (nn. 10671, 10675) (Fig. 2)

Matrice carbonatica. Inclusioni mediamente abbondanti, generalmente angolose, poco classate, piuttosto fini, di dimensioni fino a 0.3 mm (principalmente <0.15 mm), costituite da quarzo, miche, calcari, fossili, subordinati feldspati, rare selci, anfibolo ed epidoto. Sono inoltre presenti rari frammenti limonitici/arenacei e noduli ferrici (Terra rossa, <0.5 mm). Temperature di cottura medie. Colore macroscopico giallo ocra omogeneo.

Il gruppo si distingue dai gruppi 3 e 4 soprattutto per le dimensioni inferiori delle inclusioni.

Provenienza: centro-adriatica indeterminata.

Gruppo 6 (nn. 10279, 10281, 10282, 10283, 10285) (Fig. 2)

Matrice carbonatica. Inclusioni mediamente abbondanti, relativamente ben classate, piuttosto fini, di dimensioni fino a 0.3 mm (principalmente <0.1-0.2 mm), costituite da calcari, microfossili (foraminiferi), quarzo angoloso, subordinati feldspati, miche, selci e occasionali anfibolo e, talora, granato incolore. Temperature di cottura medie. Colore macroscopico giallo-arancio schiarito verso le superfici o giallo.

Provenienza: adriatica indeterminata.

Gruppo 7 (nn. 10280, 10286) (Fig. 2)

Matrice carbonatica. Inclusioni mediamente abbondanti, relativamente ben classate, piuttosto fini, di dimensioni fino a 0.3 mm (principalmente <0.15 mm), costituite da calcari, microfossili (foraminiferi), quarzo angoloso, subordinati feldspati, selci, scarse miche e occasionale anfibolo. Temperature di cottura medio-alte. Colore macroscopico giallo chiaro omogeneo.

Provenienza: adriatica indeterminata.

Campioni isolati.

Microfotografie (Nicols incrociati) di campioni rappresentativi dei gruppi 4-7 
(ca: calcare micritico; fe: nodulo limonitico; fo: fossile; mi: mica; qz: quarzo; se: selce).
Fig. 2. Microfotografie (Nicols incrociati) di campioni rappresentativi dei gruppi 4-7 (ca: calcare micritico; fe: nodulo limonitico; fo: fossile; mi: mica; qz: quarzo; se: selce).

“Gruppo” 8 (n. 10284) (Fig. 3)

Matrice carbonatica. Inclusioni relativamente scarse, ben classate, piuttosto fini (<0.2 mm), costituite da quarzo angoloso, calcari, fossili, subordinati feldspati e selci, rare miche e occasionale anfibolo. Occasionali noduli ferrici (<1 mm). Temperatura di cottura medio-bassa. Colore macroscopico giallo omogeneo.

L’impasto presenta alcune differenze rispetto ai gruppi 6 e 7, a cui sarebbe invece da attribuire tenendo conto dei dati epigrafici.

Provenienza: adriatica indeterminata.

“Gruppo” 9 (n. 10306) (Fig. 3)

Matrice carbonatica. Inclusioni mediamente abbondanti, piuttosto ben classate, fini (<0.2 mm, principalmente <0.1 mm), costituite da calcari, fossili, quarzo angoloso, subordinati feldspati e miche, occasionali selci. Sono inoltre presenti rari noduli (<1 mm) calcarei argillosi o arenitici. Temperatura di cottura medio-alta. Colore macroscopico giallo chiarissimo (biancastro).

Provenienza: adriatica indeterminata.

“Gruppo” 10 (n. 10672) (Fig. 3)

Matrice carbonatica. Inclusioni relativamente scarse e fini (<0.2 mm, principalmente <0.1 mm), costituite da calcari/fossili, quarzo e subordinati feldspati e miche. Temperatura di cottura medio-alta. Colore macroscopico giallo chiaro omogeneo.

Provenienza: adriatica indeterminata.

“Gruppo” 11 (n. 10676) (Fig. 3)

Matrice carbonatica. Inclusioni mediamente abbondanti, poco classate, di dimensioni fino a 0.3 mm (generalmente <0.2 mm; la frazione siltosa è ben rappresentata, a differenza di tutti gli altri gruppi precedenti), costituite da calcari, fossili, quarzo, miche e subordinati feldspati. Le selci sono assenti, mentre è presente un frammento limonitico (<0.8 mm) ricco di quarzo anche grande. Temperatura di cottura media. Colore macroscopico giallo chiaro.

Provenienza: brindisina, specialmente su basi tipologiche/epigrafiche.

“Gruppo” 12 (n. 10293) (Fig. 3)

Matrice carbonatica. Inclusioni ben classate, a distribuzione bimodale. La frazione sabbiosa, piuttosto scarsa ma relativamente grossolana (di dimensioni fino a 0.8 mm, principalmente tra 0.2 e 0.5 mm), è costituita essenzialmente da elementi di natura metamorfica acida (frammenti di gneiss, individui di quarzo, feldspato e mica), con rari calcari e microfossili/foraminiferi. La frazione fine (silt fine), piuttosto abbondante, è formata principalmente da miche e quarzo. Anfibolo e titanite sono occasionali. Temperatura di cottura medio-alta. Colore macroscopico giallo-arancio chiaro.

Provenienza: indeterminata. Almeno i settori centro- e sud-adriatici sono sicuramente da escludere. La componente metamorfica è invece compatibile con una provenienza dalla Sicilia nord-orientale, dalla Provenza, dall’Egeo e, forse, anche dall’Adriatico settentrionale.

“Gruppo” 13 (n. 10674) (Fig. 3)

Matrice carbonatico-ferrica. Inclusioni abbondanti, poco classate, di dimensioni fino a 0.3 mm, costituite da una componente metamorfica acida angolosa (miche particolarmente frequenti, quarzo, frammenti di quarzo-micascisti) e da calcari/fossili. Sono inoltre presenti numerosi microaggregati di ossidi di ferro. Temperatura di cottura media. Colore macroscopico rosso-arancio.

Provenienza: Asia Minore (?). L’anfora è probabilmente da attribuire a tipi non adriatici.

Microfotografie (Nicols incrociati) di campioni rappresentativi dei gruppi 8-13 
(ca: calcare micritico; fe: nodulo limonitico; mi: mica; 
qms: quarzomicascisto; qz: quarzo; se: selce)
Fig. 3. Microfotografie (Nicols incrociati) di campioni rappresentativi dei gruppi 8-13 (ca: calcare micritico; fe: nodulo limonitico; mi: mica; qms: quarzomicascisto; qz: quarzo; se: selce).
CampioneGruppoInv.TipoBollo
1029111213D6ABARBARI // C“AD”MVS
1028713098D6ABARBARI
1029813115D2-4“THIB”R“I[D]I”[
1030212632D2-4“T*HIB”R“IDI”S*[
1028913093D6ARVBRI
1028813089D6AC“AD”MVS
1029211404D6ABARBARI
1029013097D6A[]CC.AVG*.II**/R*VBRIAE.PF.F. // “HD”
106651CSA – US 25D6AB*ARBA[R]I*
106701CSA – US 28, fr. 7D6A 
106681CSA – 197549Lamb. 2 
106771CSA – 197572Tappo 
106641CSA – AG – A2Greco-ital. 
106671CSA – 197527Lamb. 2/D6A?ARTHEM[ / M“AL”EOLIL*SH*
1067324416D6AQ.NINNI/SECVNDI
106662CSA -197526Lamb. 2/D6A?BOISCVS / M“AL”LEOLILSH
106632CSA – US 54, fr. 1Fondo piatto 
106692 ?CSA – 197490Lamb. 2/ D6A? 
1030332284D6AT.H[.B]
1030532291D6AT.H.B
1029533403D6A[T]HB
1029732627D6ATHB
1030432267D6AT*.H.B
1030043119D6AT.H.B
1030142255D6AT*HB
1029442637D6ATHB
1029942652D6ATH[B]**
1029641407D6AT.H[.B]
1067551256D6AVOLC
106715CSA – US 28, fr. 9Fondo piatto 
1028362276D2-4B*“AR”B“V[L]”
1028163104D6Aa: [B“A]R”B[“VL”] // C.I“V[L]”PO[LY]
b: [B]“AR”B“V[L”]
1028563102D6A[B]“A*R”B“VL*”
1028262626D6AB“AR”B“V*L*” // C.“IVL”.POLY*
1027963101D6A[B]“AR”B“VL” // C.I“VL”.POL[Y]
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1028673103D6AB*“AR”B“V[L”]
1028483100D2-4[C.I]“V*[L”].POLY
1030692290D6AL.TARI
10293123473Fondo piatto 
10674132285Orientale? “ATEI”OY**
1067210CSA-1- TAD – US 25TegolaTECLADES
10676114403Brindisina[L]“AL”B“ID”“AM[AE”]
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EAN html : 9782356134424
ISBN html : 978-2-35613-442-4
ISBN pdf : 978-2-35613-444-8
Volume : 23
ISSN : 2741-1818
Posté le 21/03/2025
11 p.
Code CLIL : 3385; 4117
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Licence ouverte Etalab

Comment citer

Capelli, Claudio, con Cabella, Roberto, Piazza, Michele, “Appendice 2. Nuovo Mercato Testaccio (Roma) e fornaci di Marina di Città Sant’Angelo (PE). Anfore adriatiche. Petrografia”, in : D’Alessandro, Lucilla, Anfore adriatiche a Roma: I dati del Nuovo Mercato Testaccio, Pessac, Ausonius éditions, collection PrimaLun@ 24, 2025, 329-340, [en ligne] https://una-editions.fr/anfore-adriatiche-a-roma-appendice2-petrografia [consulté le 22/03/2025].
doi.org/10.46608/primaluna24.9782356134424.14
Illustration de couverture • Nuovo Mercato Testaccio, settore NE, livelli primo-imperiali: ambiente di seconda fase (amb. 1), anfore Dressel 1 (foto Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma).
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